ELETTROSMOG

Arriva la legge

Intanto cresce in tutta Italia la protesta dei centri dove sorgono elettrodotti, antenne e ripetitori radiotelevisivi.

L’ultimo allarme è arrivato da Volturino, un paese di duemila anime in provincia di Foggia. Sembra che buona parse della popolazione soffra d'insonnia e che succedano fenomeni strani: a chi alza la cornetta del telefono può capitare di sentire il giornale radio, mentre le batterie nuove di zecca dei cellulari risultano di colpo scariche. La causa? Per alcuno abitanti ha un nome preciso "inquinamento da campi elettromagnetici ", e indicano i ripetitori per la radio e la tivù - una cinquantina in tutto - installati sulla collina che sovrasta il paese. Suggestione? Quel che è certo e che a Volturino le misurazioni dei tecnici dell'Istituto superiore di presidenza e sicurezza sul lavoro sono attese, invano, da ben sei anni.

Quello del borgo del Foggiano non è un caso isolato. La gente della periferia sud di Firenze ha ingaggiato una vera lotta contro un elettrodotto da 380 KW, costruito nella zona di Scandicci e Imbruneta. E alle preoccupazioni per gli effetti sulla salute se ne aggiungono altre: l'elettrodotto, infatti, si distende per 15 chilometri in un'area di grande valore AMBIENTALE e ARTISTICO

Quando si parla di onde elettromagnetiche, comunque, il problema principale resta quello sanitario. Alcune ricerche dimostrano la correlazione tra l'esposizione ai campi elettromagnetici e cefalee, turbe nervose e, soprattutto, il rischio cancerogeno. Mancano però dati unanimemente condivisi e c'è grande attesa per lo studio che sta realizzando l'Organizzazione mondiale della sanità. Intanto la battaglia e tutta concentrata sull'aspetto legislativo. La normativa in vigore, risalente al 1992, stabilisce fra l'altro che la soglia di esposizione non superabile è quella dei 100 microtesla (l'unita di misura dei campi elettromagnetici). "Un valore utile solo per la tutela da effetti acuti immediati", osserva Daniela Dussin, presidente del Conacem (Coordinamento nazionale dei comitati per la tutela dai campi elettromagnetici, tel. 0423/48.39.79). A parse il decreto appena approvato, che stabilisce le regole per la collocazione di ripetitori e antenne, l’obiettivo di una nuova legge quadro è vicino. Questi i limiti che verranno fissati: 20 volt per metro nelle zone ad alta frequenza (cioè nei campi magnetici) creati da ripetitori radiotelevisivi e telefonici), che si riducono a 6 nei quartieri dove sorgono scuole, ospedali o ad alta densità abitativa; 0,5 microtesla nelle zone a bassa frequenza (in prossimità di elettrodotti). E qualora il testo non diventasse legge, e già in discussione alla Commissione ambiente una proposta di legge che fissa limiti ancora più rigidi.

Per informazioni rivolgersi a Legambiente (tel. 06/86.26.81). oppure allo (02/70.63.28.85) o all'Istituto superiore di sanità (tel. 06/49.901).